Il tennista (professionista od amatoriale) nella sua pratica può presentare un certo numero di disturbi fisiologici e dolori.
L’osteopata è d’aiuto in due fasi :
- Fase di preparazione: il tennista in questa fase allena il corpo per ottenere la miglior performance possibile durante la stagione sportiva. Il carico di allenamento e
gli sforzi ripetuti a cui sottoporrà il corpo lo porteranno ad un’usura ed un affaticamento notevoli; l’osteopata aiuta l’atleta a ridurre al minimo gli infortuni e permette al corpo un recupero
migliore.
- Fase agonistica durante la stagione: il tennista necessita di ore ed ore di allenamento, le partite stesse, a volte durano più ore, ed il sovraccarico fisiologico e posturale a
cui è sottoposto è molto notevole. L'osteopata verifica la corretta funzionalità meccanica e con il suo approccio permette all’atleta di
essere seguito dopo ogni partita e dopo ogni genere di traumatismo.
L’osteopata ed il
tennis:
- Il “gomito del tennista”, cioè l’epicondilite laterale, è il trauma più diffuso
per il tennista: si tratta di uno strappo dei muscoli laterali dell’avambraccio
(estensori delle dita e del polso) o, nei casi più gravi, dei tendini di inserzione del muscolo sull’epicondilo laterale dell’omero causato dall’estensione violenta del polso a mano prona. Subito al
di sotto dell’epicondilo laterale si presenta un punto di particolare dolorabilità, con irradiazione al braccio e all’avambraccio aggravato dai movimenti.
- Anche in questo sport in cui sono frequenti torsioni si riscontrano lombalgie. Inoltre gli spostamenti rapidi, gli arresti bruschi e le continue torsioni del tronco provocano una elevata e spesso asimmetrica pressione sui dischi
intervertebrali.
I tennisti necessitano pertanto di una buona mobilità della spalla e del potenziamento del tratto dorsale della colonna, oltre che la possibilità di giocare su terreni morbidi e con attrezzature
adeguate.