Osteopatia e calcio

L’osteopata offre due assi d'intervento al calciatore:       

Immediato e curativo

Gli allenamenti e le partite a cui sono sottoposti tendono a sollecitare spesso le stesse articolazioni: caviglie, ginocchia, bacino, vertebre lombari e cervicali. Tutte queste articolazioni sono, sia per sforzi sia per traumi ai quali sono sottoposte, inclini a perdere la capacità e la qualità del movimento.
Queste lesioni osteopatiche sono evidenziate e riarmonizzate dall'osteopata e come conseguenza, il calciatore potrà riprendere la sua attività fisica al più presto.

A lungo termine operativo.

Il calciatore a livello agonistico deve essere seguito regolarmente da un osteopata per effettuare un "controllo tecnico" dei diversi segmenti sollecitati dalla pratica sportiva. E' allora possibile intervenire prima dell'istaurarsi patologie croniche tipo: pubalgie, lombalgie o tendinite degli adduttori.

L'osteopata aiuta il calciatore a gestire nel tempo il suo capitale salute. Seguendo gli allenamenti, l'osteopata studia la qualità del gesto del calciatore ed è in grado di apprezzare se è al meglio del suo potenziale fisico.



Fra le cause che in questi ultimi anni hanno indotto un incremento dell’incidenza traumatica nel calcio bisogna ricordare l’aumento della velocità di gioco intesa come maggiore rapidità di esecuzione gestuale, le diverse metodologie di allenamento apportate sia come qualità che come quantità di lavoro e di sedute settimanali, le innovazioni tecnico-tattiche. Gli arti inferiori costituiscono la sede più interessata dei traumi, il ginocchio è l’articolazione più frequentemente coinvolta, le sollecitazioni e gli insulti diretti e indiretti in movimenti sempre più intensi e rapidamente eseguiti colpiscono fra le due articolazioni distali, ginocchio e caviglia, quella maggiormente vulnerabile. Le lesioni di maggior riscontro sono i traumi distorsivi e in particolare le lesioni del legamento crociato anteriore (LCA), le lesioni del legamento collaterale mediale (LCM), le lesioni meniscali e le lesioni condrali.



Tutti i tessuti, osseo, cartilagineo, capsulolegamentoso, tendineo, muscolare, possono venire coinvolti da affezioni tipiche del sovraccarico funzionale.

La velocità con cui un calciatore entra in collisione con un avversario, l’abbattimento tattico di certi giocatori lanciati a rete provoca cadute sul terreno che espongono i distretti superiori a rischi importanti

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